Democrazia e Costituzione

La Costituzione italiana, al pari delle altre Costituzioni c.d. “di democrazia occidentale”, declina il principio democratico attraverso la predisposizione di un sistema di pesi e contrappesi (check and balance).

Si tratta di una evoluzione del classico principio di separazione dei poteri che vale – secondo la teoria di Montesquieu, formulata nella sua opera celeberrima L’esprit des lois (1748) – ad impedire, attraverso la separazione del potere legislativo, del potere esecutivo e del potere giurisdizionale, un accentramento di funzioni che potrebbe agevolmente condurre all’assolutismo, se non alla vera e propria tirannide.

Per tale ragione, anche laddove, come nella Carta fondamentale della Repubblica italiana, si prevede espressamente che la sovranità appartiene al Popolo, si specifica subito che l’esercizio dei relativi poteri è circoscritto “nelle forme e nei limiti della Costituzione” (art. 1 Cost.) Il Popolo, dunque, esercita la sovranità con il voto (che, secondo l’art. 48 Cost., è un diritto politico, ma anche un dovere civico), con gli altri strumenti di democrazia diretta (referendum, iniziativa legislativa popolare, petizioni alle Camere), ma anche attraverso l’esercizio di alcuni diritti e libertà fondamentali (libertà di manifestazione del pensiero, libertà di riunione, libertà di associazione, etc.)

Nelle Costituzioni liberal-democratiche e, dunque, anche nell’ordinamento costituzionale italiano la sovranità è distribuita tra diversi poteri e organi  (Corpo elettorale, Parlamento, Governo, Presidente della Repubblica, Magistratura, Corte costituzionale, Autorità amministrative indipendenti), in modo tale che ciascuno possa costituire un contrappeso rispetto agli altri ed evitare la concentrazione delle funzioni.

Non solo. Accanto alla distribuzione del potere per linee verticali, la Carta costituzionale italiana prevede anche una divisione orizzontale, con il riconoscimento del principio di autonomia (art. 5 Cost.) e l’attribuzione agli enti territoriali che compongono la Repubblica (art. 114 Cost.) di competenze e funzioni legislative (alle Regioni) e amministrative (a Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni). Anche attraverso la partecipazione alla vita degli enti di autonomia territoriale i cittadini esercitano, dunque, “frazioni” di sovranità popolare e ciò rappresenta un ulteriore contrappeso rispetto al livello di governo statale.

Il circuito dei pesi e contrappesi è, infine, chiuso dalle competenze della Corte costituzionale, chiamata a giudicare della legittimità delle leggi rispetto alla Costituzione, agli obblighi internazionali e ai vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea.

Il progetto prevede un ciclo di lezioni frontali, che serviranno a delineare le coordinate del descritto modello di divisione verticale e orizzontale dei poteri:

  1. La sovranità popolare e i suoi limiti (3 ore);
  2. Il sistema delle autonomie territoriali (3 ore);
  3. Gli organi di garanzia (3 ore).

 

È, inoltre, previsto un ciclo di incontri con le istituzioni, con visite al Parlamento (Camera o Senato), alla Assemblea Regionale Siciliana, all’Autorità Nazionale Anticorruzione e alla Corte costituzionale.

PERIODO NUMERO ORE POSTI PREVISTI
Gennaio-Febbraio 2020 30 posti esauriti

Università di Catania
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